# How to actually eat the demon
Ho scritto [[Learning to learn again]] parlando della spinta ad imparare e come farlo da adulti, ma mi sono reso conto che imparare a "studiare" in senso lato è una cosa in cui siamo stati sempre lasciati un po' troppo da soli. La scienza dell'educazione e la psicologia più in generale hanno fatto passi avanti e quello che scrivo da qui in poi è una riflessione su come imparare una skill e quali sono i concetti e i metodi che il consenso scientifico considera funzionanti. C'è un po' di bias da parte mia perché mi piace molto la teoria delle quattro fasi dell'apprendimento ma la contrasto con la letteratura esistente.
Il risultato secondo me funziona
Le teorie diventano interessanti per me quando hanno potere predittivo, e il motivo per cui me ne interesso non è accademico, ho bisogno di migliorare e se sei come me, anche tu.
Questo è un pezzo che mi aiuta piano piano a unire le varie cose che scrivo,
Batto il ferro su frequenze diverse, cerco risonanza.
## Il mito che non muore: gli stili di apprendimento
Tu non hai uno stile di apprendimento tuo, questa cosa non esiste e ha rotto i coglioni. La teoria degli stili di apprendimento è uno di quei miti che persiste nonostante decenni di ricerca che ne dimostrano l'infondatezza. L'idea che alcune persone imparino meglio visivamente, altre attraverso l'ascolto e altre ancora attraverso il movimento è intuitivamente attraente ma scientificamente infondata.
La realtà è molto più interessante: l'efficacia dell'apprendimento dipende principalmente dal tipo di contenuto che stai cercando di apprendere e da come strutturi il processo. Alcune cose si imparano meglio visivamente perché sono inerentemente visive, altre attraverso la pratica perché sono skills motorie. Non è una caratteristica della persona, è una caratteristica del contenuto.
## Lo sforzo come indicatore di apprendimento reale
Uno dei concetti più potenti nell'apprendimento è il ruolo dello sforzo cognitivo. Non parlo dello sforzo fine a se stesso, ma di quella sensazione di spinta mentale che segnala che stai effettivamente processando nuove informazioni o connessioni.
Quando stai veramente imparando qualcosa di nuovo, dovresti sentire una resistenza mentale, come quando sollevi un peso in palestra. È questo sforzo che ti spinge oltre la fase di competenza automatica e ti costringe a pensare attivamente a ciò che stai facendo. Se ti senti sempre completamente a tuo agio, probabilmente stai facendo edutainment, non apprendimento reale.
La teoria del carico cognitivo di Sweller supporta questa idea: il cervello ha risorse limitate per processare nuove informazioni. Quando spingi questi limiti - senza superarli - stai creando le condizioni ottimali per l'apprendimento.
## L'integrale dei giorni: dall'intenzione all'azione
In [[L’integrale dei tuoi giorni]] ho esplorato un concetto che si applica perfettamente all'apprendimento: la vita è letteralmente la somma dei nostri giorni. Possiamo avere grandi obiettivi, ma se non allochiamo tempo quotidiano a questi obiettivi rimarranno per sempre solo intenzioni.
Se vuoi imparare qualcosa di nuovo, devi trovare il modo di farlo esistere nel tuo presente, non nel futuro ipotetico dove "avrai più tempo".
## Il feedback loop dell'apprendimento
Le ere stabili e caotiche di cui parlo in [[The demon you eat#STABLE ERAS VS CHAOTIC ERAS]] si applicano perfettamente al processo di apprendimento. C'è un ritmo naturale di stabilità e caos nel modo in cui acquisiamo nuove competenze. I periodi di stabilità sono quando consolidiamo ciò che abbiamo imparato, i periodi di caos sono quando spingiamo oltre i nostri limiti e creiamo nuove connessioni.
Questo ciclo di stabilità e caos crea un feedback loop naturale: impari qualcosa, lo consolidi, lo spingi al limite, entri nel caos, trovi un nuovo equilibrio a un livello più alto. È un processo che richiede sia pazienza nei momenti di consolidamento sia coraggio nei momenti di spinta oltre i propri limiti.
Non puoi prevedere in che era ti troverai, devi accettare e sfruttarla al meglio.
La chiave è smettere di cercare scorciatoie e iniziare a vedere l'apprendimento come un processo attivo di trasformazione, dove lo sforzo non è un ostacolo da evitare ma un segnale che stai davvero crescendo.